Saremo ripetitivi

… Ma Balasso parla di nuovo in un modo che va oltre di lui. Non credo che sappia di citare Apocalisse 13:8 (“L’agnello immolato fin dalla fondazione del mondo”). Chi riesce a trovare altri riferimenti, si diverta pura. La mancanza di gioia è una tipica critica degli gnostici. Il top è la chiesa che sembra una birreria. Ma questo è un altro piccolo segreto.

No screen rule

Ho intenzione di fare una cosa per i prossimi sette giorni. È da lungo tempo che ce l’ho in mente e credo, visto anche il periodo di esami alle porte, che sia giunta l’ora di adottarla. No screen rule: dopo il crepuscolo (mezz’ora dopo il tramonto, stando al codice della strada), niente schermi. Niente computer, iPad, iPhone. La televisione già non ce l’ho. Il telefono lo dovrò spegnere, per non essere disturbato.

A pensarci bene, non è che un mero salto nel passato di vent’anni. Se ci aggiungiamo la tv, di anni ne facciamo sessanta, al massimo. Meno della vita di un uomo comunque. Eppure è una cosa che, al primo pensiero, mi sgomenta. Mi sgomenta perché questa vita, fatta di schermi, è ormai una parte di me. È un’abitudine totalmente radicata, un pezzo della mia psiche. Come sempre, amputarsi (“Se la tua mano ti è di scandalo, tagliala”) è un processo di paura e di dolore. Poi di liberazione. Come sempre avrai contro il tuo ego, e quello degli altri (cfr. tutti i non risvegliati di Matrix sono da considerarsi nemici).

Lo faccio nello sforzo di ricreare l’ambiente paleolitico. Quando il fuoco bruciava basso, era l’ora del confronto con noi stessi.  Era l’ora dell’integrazione del nostro io, l’ora della meditazione profonda. Era l’ora del tempo morto. Oggi quel tempo è stato sostituito dai continui stimoli sensoriali e dalle altrettanto continue distrazioni. Non sono veri sostituti.

Lo faccio nell’intento di tornare con una coscienza, almeno un poco, trasformata. Non è che non avrò nulla da fare, tra studio, letture “analogiche” ed esercizi. Spero di poter comunque meditare a lungo. Staremo a vederne gli effetti.

Da oggi a sabato prossimo. Questo è il giorno uno.

Fire

Apocalisse

tumblr_mc3ig8OzZF1ra9khzo1_r1_1280Se segui questo blog, saprai che a casa non ho una televisione. Non ritengo che in televisione ci sia molto di interessante , e ultimamente sto dubitando anche dell’opportunità di passare i fine settimana a guardare il continuo di partite di calcio che i campionati europei offrono. Al contrario, credo che la diffusione di negatività e informazione di bassa qualità da parte dei telegiornali insieme alla idiozia della maggior parte dei programmi e all’irritante cacofonia delle pubblicità siano motivi più che validi per decretarne la sua dannosità.

Detto questo, tra i pochi programmi che mi piace guardare ci sono quelli di Derren Brown, mentalista (che brutta parola) inglese che va in onda su Channel 4. L’ultimo suo spettacolo si chiama Apocalypse. Tratta la simulazione della fine del mondo per una persona. Ci sarebbe da chiedersi come si simula la fine del mondo per una persona, e soprattutto cos’è la fine del mondo; ma prima, qual è il vantaggio di un esperimento del genere?

In apertura di programma Derren cita Seneca. Visto che ci siamo, diciamo anche il filosofo stoico avrebbe un sacco di riflessioni (e di soluzioni) utilissime per combattere il malessere dello stile di vita moderno, se solo lo si leggesse. Ma neanch’io lo leggo quindi andiamo avanti. In particolare questa qui riguardava l’utilità di ripetere mentalmente – mentally reharse dice Derren – la perdita di tutti i propri beni e di tutti gli amici e familiari, in modo da poter apprezzare meglio quello che si ha. Ho pensato se uno si dovrebbe immaginare anche il modo in cui potrebbe perdere tutto quello che ha, magari aggiungendo dei dettagli cruenti per rendere tutto più vivido. Non credo sia necessario. Basta immaginare come saresti e cosa faresti se non avessi nulla – ma proprio nulla – di quello che hai ora.

L’ho fatto una volta. E’ vero, ti porta ad apprezzare di più quello che hai al di là della noia e dello stress della routine. E’ un utile strumento in più nelle lotta contro le influenze negative, uno di quelli da mettere nel cassetto ed esercitare periodicamente. Ma è successa una cosa strana mentre ero intento nella pratica: una sottile sensazione di libertà si è impadronita di me. Era come guardare l’oceano sull’orlo di una scogliere a strampiombo; terribile eppure invitante (per un tuffo). Come uomo, ho sempre avuto bisogno di nuovi inizi e questo di nuovo inizio sarebbe la versione ultimate; ma non voglio volare troppo con il pensiero.

Dato che tutto è collegato, si colgono echi orientali nella raccomandazione di Seneca. Che sono principi riconosciuti da tutte le persone, di ogni epoca, che nella loro vita hanno fatto qualcosa di grande. Un famoso aneddoto di Milton Erickson racconta di come fece vincere un torneo di golf a un signore: lo ipnotizzò e gli disse di giocare ogni buca come se fosse la prima. Questi vinse il torneo, stupendosi di essere alla buca numero 18, perché credeva ancora di essere la prima. Non c’è niente di diverso rispetto a immaginare che i tuoi amici siano tornati dall’aldilà, la prossima volta che li vedrai. Sono profondamente convinto che oggi più che mai l’esercizio mentale, di qualsiasi tipo, sia una delle cose più importanti che uno possa fare. E lo deve fare finché è giovane, non da vecchio arteriosclerotico pieno di rimpianti. Questo tipo di allenamento, nonostante vanti una tradizione antichissima,  è snobbato dalla grande maggioranza delle persone e non rientra nell’educazione “normale” delle persone, chiamiamolo pure underground, eppure è capace di indurre significativi cambiamenti nella vita.

Tornando al programma, come sua ignara vittima Derren è andato alla ricerca proprio di una persona che, del tutto ingoiata nel gorgo della vita moderna, completamente alienata, passa le giornate tra lo sgabello del pub e lo schermo del suo iPhone e non riconosce il valore delle cose che ha e le potenzialità della sua vita. Potrebbe essere mio amico.

Tutto questo è il perché. Ma come si organizza la fine del mondo per una sola persone e come si fa a indurre un cambiamento positivo da un’apocalisse? Tutto comincia con il controllo dell’informazione. Senza scomodare gli esperti del settore negli uffici minesteriali competenti a Pechino, Derren fa in modo di hackerare televisione, iPhone e computer della vittima in modo che ricevano delle notizie create ad arte per instillare l’idea della possibilità della caduta in Inghilterra di un meteorite con annessa diffusione di un terrible virus alieno. Ovviamente la famiglia è in combutta con i produttori.

In seguito, mentre la vittima pensa di essere dentro un pulmino in viaggio assieme al fratello per un concerto, delle esplosioni cominciano a verificarsi a margine della strada e nei campi vicino, a simulare la caduta di frammenti di meteorite. Mentre l’abilissimo autista sta letteralmente schivando i proiettili che cadono dal cielo, lui viene messo in trance e portato in una ex base militare nella quale comincerà la sua avventura post-apocalisse. Qui inconterà una serie di personaggi che avranno lo scopo di suscitare in lui una qualità particolare, in modo che il cambiamento abbia luogo. E infatti il cambiamento in lui avviene davvero, e riguarda ciò che sta alla base della felicità terrena, cioè semplicemente desiderare le cose e la vita che si hanno già.

In coda, l’uomo di nome Derren Brown non è un supereroe con poteri magici, eppure è capace di cambiare la vita alle persone. E, seppure cambiare la vita anche a una sola persona è un’opera dal valore enorme, l’umanità abbisognerebbe che le persone costantemente si condizionassero le une le altre verso ciò che è buono e migliore. Imparare come si fa – saremo anche ripetitivi – dovrebbe essere la base dell’educazione umana, invece che essere privilegio di un manipolo di uomini che, dopo essersi liberati dei cattivi insegnamenti, si sono imbarcati in un’avventura di scoperta della verità. Sarebbe questa, come dicevano gli illuministi, l’educazione che rende liberi – non lo studio di storia e geografia in quelle che, chiamandosi scuole, sono in realtà delle prigioni.

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Auguri

Il Vecchio doveva farvi gli auguri. Ve li fa adesso, tutti insieme. Qohèlet parla ancora oggi, non con le sue parole taglienti dettate allo scriba, ma dalla bocca del paffuto signore nel video qui sotto. Se potesse vederlo, dall’alto suo scranno di pietra, egli annuirebbe interessato, compiaciuto che un’altra anima abbia capito che omnia vanitas.

E anch’io vi faccio gli auguri, sperando che abbiate potuto davvero esperire spirito del Natale e di queste feste, al di là del frastuono del mondo, al di là di tutti i sermoni, laici e religiosi, che hanno le loro verità da imporre sul Natale. “Ma il sapiente che dice di sapere / nemmeno lui ha trovato” – risponde il Qohèlet.

Spero che abbiate potuto lavorare interiormente, nelle condizioni particolarmente favorevoli di questa stagione dell’anno, e spero che lo possiate continuare a fare in questo anno nuovo. E spero tutto questo anche per me, per contribuire alla nascita del figlio dell’uomo nella materia. Il Natale ci ricorda che se Dio diventa uomo, è una meraviglia; ma se un uomo diventa Dio, è la meraviglia delle meraviglie.

Gesù disse, “Se la carne fosse nata a causa dello spirito sarebbe una meraviglia, ma se lo spirito fosse nato a causa del corpo sarebbe una meraviglia delle meraviglie.” — Vangelo di Tommaso, 29

I poveri cavalieri di Cristo

Una nuova Cavalleria è apparsa sulla terre dell’incarnazione. Essa è nuova, vi dico, e non ancora provata nel mondo dove essa conduce una duplice battaglia contro gli avversari di carne e sangue e contro lo spirito del male nei cieli. E non ritengo straordinario che i cavalieri resistano, grazie alla forza dei loro corpi, ai nemici materiali poiché non giudico questo un fatto raro. Ma che essi conducano la guerra con la forza della spirito contro vizi e contro demoni, non solo lo ritengo meraviglioso ma anche degno di ogni lode accordata ai religiosi.

Il cavaliere che è veramente senza paura e senza macchia protegge la sua anima con l’armatura della fede così come copre il suo corpo con una cotta di maglia ferrata. Doppiamente armato, egli non ha paura né degli uomini né dei demoni. Sicuramente colui che desidera la morte non la teme. E come può temere di morire o di vivere colui per il quale la vita è Cristo e la morte la ricompensa?

Vivono frugalmente in una gradevole società, senza figli, senza donne, senza possedere nulla di proprio. All’approssimarsi della battaglia si armano di fede dentro, e di ferro fuori, senza ornamenti sugli abiti né gualdrappe sui cavalli. Le armi sono il loro unico fregio e di esse si avvalgono con gran cuore nei maggiori pericoli senza temere né il numero né la forza dei nemici. È solo nel Dio degli eserciti che essi confidano, e per Lui, combattendo, essi cercano una vittoria certa o una morte santa e onorata. Avanti ordunque cavalieri. Colpite con animo intrepido i nemici di Cristo, sicuri che nulla può separarvi dalla carità di Dio.

Nella loro compagnia non si trovano ignavi nè fannulloni. Quando non sono in servizio, il che avviene solo eccezionalmente, o mentre mangiano il loro pane rendendo grazie al cielo, si occupano di riparare i loro abiti e i finimenti lacerati. Oppure essi fanno quanto ordina il loro capitano o quello che è necessario per la loro casa. Nessuno è inferiore tra loro, onorano il migliore e non il più nobile. Le parole insolenti, gli atti inutili, le risate smodate, i pianti e i mormorii, se sono notati non restano impuniti. Essi detestano gli scacchi e il gioco dei dadi, hanno in orrore la caccia e nella ridicola persecuzione degli uccelli non trovano l’usato piacere. Evitano e aborriscono i mimi, i giocolieri e i maghi, le farse e le canzoni indecenti.

Si tagliano i capelli corti avendo appreso dall’apostolo che è un’ignominia per un uomo curare la sua capigliatura. Non li si vede mai pettinati, raramente lavati, la barba irsuta pregna di polvere, sporchi per il caldo nelle loro armature.”

Da Detti di San Bernardo: La Milizia del Tempio di Gabriele Petromilli, Ed. Il Cavallo alato

Trovo struggente l’eleganza  della descrizione dell’ordine di San Bernardo.   È di grande ispirazione nella nostra epoca in cui il secondo principio della termodinamica  si avvera a livello delle coscienze, tenendo gli uomini, me incluso, quanto mai lontani dal loro Centro spirituale.  La loro povertà, intesa come scelta volontaria nello stile  di vita, sarebbe inconcepibile all’uomo moderno, ma allo stesso tempo terribilmente attraente. Io devo fuggire dalle troppe parole sullo schermo del computer, dalle troppe riviste impilate sul comodino, dai troppi inutili passatempi , dalle troppe applicazioni nella home dell’iPad. La mia vita riempita di nulla svanisce di fronte al sostanziale vuoto di quella dei cavalieri.  Una massima zen dice: “Occorre che lo spirito ci renda poveri e umili, mentre il sapere fa ricchi e arroganti”.  La loro  “via secca” è un monito per quelli che pensano di praticare la via umida e invece non vanno da nessuna parte. Non si può cercare Dio riempiendosi solo di scritti su di Lui, e la testa di idee che non saprai mai quanto giuste o quanto sbagliate sono. Bisogna fare. Infatti a loro, Jacques de Molay e compagni, fu concesso  il più nobile compimento dell’Opera, mentre bruciavano sulla pira preparata da Filippo il Bello.

La manifestazione

Vadim Zeland è un sedicente fisico russo che ha inventato, o meglio recuperato, l’antica arte del transurfing. Di lui c’è persino un articolo su Wikipedia. Il transurfing è la tecnica per navigare tra le linee di realtà, ovvero per spostarsi tra tutte le varie versioni di passato e futuro possibili per vivere quella in cui ci capiterà un evento desiderato. Abbastanza fenomenale, si direbbe.

Ho letto due dei suoi libri, e devo dire che sono letture piacevoli. Un po’ girovaghi, lievemente ripetitivi, ma tutto sommato rilassanti e fonte di discreti spunti di riflessione. Due dei suoi molti libri, perché pare che sia un autore molto prolifico.

Un po’ come molto prolifico è l’autore (o sono gli autori, non ne ho idea) di The Secret (che non ho letto), a giudicare dal colpo d’occhio che ho potuto godere in una certa zona della libreria, l’ultima volta che ne visitai una, il che è stato a dire il vero molto tempo fa.

Non che abbiano tutti i torti, questi poveri (ricchi, ora) autori. Queste cose quando vanno mainstream sono sempre versioni molto edulcorate della realtà. È un po’ la loro condanna. Una legge karmica. Un meccanismo di protezione dei segreti della natura. Par di leggere un libro di self help dei peggiori. Hai presente quelli che continuano a ripetere per pagine e pagine che il contenuto stesso del libro potrà portare a risultati incredibili per la tua vita? Poi il libro finisce e questa formidabile tecnica deve essere ancora rivelata. O meglio ti è stata mostrata dal buco della serratura. E rimani a bocca asciutta.

Ma perché non puoi darmi una scaletta, tipo 1. 2. 3., di quello che devo fare? Il procedimento? Ci metterai al massimo una paginetta. Poi non potresti dirmi se questa cosina ha davvero funzionato per te, e come ha funzionato, cos’hai ottenuto, quando non ha funzionato e perché credi che non l’abbia fatto? No. “Migliaia di persone in tutto il mondo stanno sperimentando i frutti del transurfing“. Fidati.

Non che non ci abbia provato. Ho provato a mettere in pratica il transurfing concentrandomi su un paio di eventi che avrei voluto accadessero. È semplice: prima di tutto devi liberarti totalmente del desiderio che quell’evento accada, e per far questo pensi a cosa succederebbe se alla fine non accadesse. Ovviamente non sarebbe la fine del mondo e quindi ti liberi dal desiderio. Poi devi pensare ai passi che devono accadere, ai sub-eventi, perché l’evento principale accada. E devi pensare che questi passi accadranno e che hai intenzione di farli accadere, proprio come hai intenzione di grattarti il naso se hai prurito. Devi esercitare insomma un’intenzione pura, purificata dal desiderio, dal giudizio morale e dal dubbio. Fine del transurfing in cento parole.

Ha funzionato? Mica tanto. Il primo evento non si è verificato, e ora siamo fuori tempo massimo; il secondo potrebbe ancora verificarsi ma non sono stati fatti passi in avanti. È anche vero che avevo chiesto cose non da poco e, dice il buon Zeland, come i corpi hanno un’inerzia nel moto così ce l’hanno anche gli eventi nello spazio delle varianti (lo spazio di tutti gli eventi possibili). Un evento grosso (ovvero, poco probabile) ci vuole tanto a metterlo in moto, un evento piccolo (ovvero probabile) ci vuole poco. Non fa una grinza; ma se gli eventi probabili accadono e quelli non probabili non accadono, a cosa mai mi serve il transurfing?

Per cui non resta che bruciare nel camino questi libretti, se mai qualcuno li ha comprati (io no). E passare alle cose serie. Perché salta fuori che c’è una parole per definire quello che questi autori di paccottiglia cercano di descrivere, ed è: manifestazione. Manifestazione – si capisce a senso – perché c’è qualcosa che esiste solo nella tua mente che vuoi che esista (che si manifesti) anche nella realtà.

Mi rendo conto che il problema è complesso e che probabilmente mai nessuno riuscirà a darne una descrizione completa, ma questo è quello che ho capito io, da un punto di vista pratico. Quando tu vuoi qualcosa, devi letteralmente chiederla all’universo. Consciamente, nella tua mente o anche a voce alta, esprimi cosa vuoi. E la devi definire più precisamente possibile. E non devi essere modesto o risparmiarti, non esiste morale qui. Quindi, se voglio trovare lavoro, devo dire qualcosa del tipo “voglio che mi arrivi un’offerta per un posto pagato almeno 2000 euro al mese, con meno di mezz’ora di viaggio da casa, con i weekend liberi, e voglio che mi arrivi entro la fine della prossima settimana”. E dopo devo lasciare che le azioni vengano guidate dall’intuito. Devo fidarmi della manifestazione. E non occorre ripetere la manifestazione o infondere ulteriori energie mentali in lei. Basta una volta.

Ha funzionato? Vediamo:

  • Prima della sessione di esami di luglio, in cui avrei dato tre esami, ho manifestato che la media dei risultati di questi esami avrebbe dovuto essere superiore a 27. In due di questi ho preso 27, e nel terzo…
  • Il giorno prima dell’orale del terzo esame, avendo preso 29 allo scritto, ma non avendo studiato granché per l’orale, ho manifestato che avrei preso 30 e lode. Ebbene, all’orale ho risposto “non so” a un paio di domande. Ho risposto alle altre. Avendo portato solo uno tra i multipli lavori per casa (facoltativi) che il professore aveva dato. E ho preso 30 e lode.
  • Sono andato in vacanza al mare, in un campeggio. Un venerdì, il giorno prima di quello di ricambio dei vacanzieri, ho manifestato che il giorno dopo sarebbe dovuto arrivare un consistente gruppo di tedeschi, con figlie diciamo decisamente appetibili, e una di queste avrebbe dovuto pregarmi abbastanza immediatamente di soddisfare i suoi impulsi sessuali. Il martedì successivo sono arrivate attorno a me quattro famiglie di tedeschi da Aachen, i quali purtroppo avevano solo figlie in età molto tenera.
  • Sempre in questa vacanza al mare, era con noi una famiglia di conoscenti. I dirimpettai olandesi di questa famiglia avevano avuto un piccolo problema: il padre si era sentito male ed era stato ricoverato al pronto soccorso. Questo signore, a quanto si capisce, non parlava inglese, e la situazione generale era che la sua famiglia non riusciva bene a farsi dire cos’avesse e quando sarebbe stato dimesso, nonché se avrebbe potuto guidare fino all’Olanda per il ritorno. La moglie stava progettando infatti di tornare in aereo lasciando la macchina in Italia, per poi venirsela a prendere. Bel casino. Ecco che i nostri conoscenti si propongono di dare una mano, e un bel venerdì, due o tre giorni dopo il malore del signore, alle tre del pomeriggio caricano la signora olandese in macchina per andare in ospedale e farsi dare delucidazioni dai medici italiani. Io ho un modo migliore: manifesto che i medici diranno che questo tizio sta bene, che verrà dimesso il giorno dopo e che potrà guidare fino a casa. Quando alla sera i nostri amici tornano a casa, ci comunicano con felicità che l’olandese sta bene, verrà dimesso il giorno seguente e potrà guidare, ed era stato trattenuto in ospedale così a lungo per errore.
  • Recentemente un compagno di squadra mi telefona dicendo che la provincia di Venezia ci ha tolto la disponibilità per la palestra che usavamo l’anno scorso. Maledetti burocrati. L’alternativa sarebbe un’altra palestra abbastanza di merda. Manifesto che voglio avere invece un’altra palestra, che abbia il fondo in parquet, sia distante al massimo un quarto d’ora da casa, sia grande almeno quanto quella dell’anno scorso, e si giochi il venerdì sera alle otto. Il mio amico qualche tempo dopo mi dice che c’è ancora una piccola possibilità che si giochi nella palestra dell’anno scorso, però il venerdì sera anziché giovedì. Per inciso, questa palestra ha tutte le caratteristiche che ho elencato prima. Da allora non ho più saputo niente; questa è ancora in sospeso. Aggiornamento: ieri ho saputo che c’era stata la possibilità di avere un’altra palestra, che io non avevo minimamente contemplato, sempre con tutte le caratteristiche sopra (tranne l’orario e il giorno della partita, perché non mi sono informato); questa possibilità è però sfumata subito. Ho subito ri-manifestato, e per il momento siamo sempre in sospeso.
  • Alle 19 di mercoledì scorso abbiamo allenamento al parco con la squadra. Il tempo è abbastanza incerto. La mattina piove a dirotto, nel primo pomeriggio no ma il cielo permane minaccioso. Mi arriva un messaggio di un tipo che mi chiede se si fa lo stesso allenamento. Rispondo, certamente. Sfiga, alle cinque e trequarti viene comincia a piovere. Tempo dieci minuti e viene giù il finimondo. Mi arrivano altri messaggi. Dico che alle 18.40 si prende una decisione, e manifesto che entro le 18.40 smetterà di piovere. Alle 18.35 la pioggia cessa. Dieci minuti dopo esce il sole, che rimarrà in cielo fino al tramonto.
  • Una domenica sera corro 29 km, e di conseguenza il lunedì successivo ero abbastanza finito. Quella sera avrei dovuto giocare una partita. Non ce la faccio, ma purtroppo c’è carenza di uomini. A calcetto si gioca in cinque e insomma, non abbiamo cambi per questa partita. Mentre sto guidando per andare al campo a vederla e dirigere la squadra, decido che una maniera per vincere è manifestare che il avversari siano scarsi, ma tanto scarsi. Quando arrivo scopro che effettivamente noi siamo solo in cinque, ma che anche gli avversari sono in cinque e che sono tra i più scarsi che abbia visto sulla faccia della Terra.
  • Cerco di manifestare che una persona, di cui non ho notizie da circa un anno, mi contatti entro ventiquattro ore. Sono passati due giorni e non è ancora successo niente.
Questa lista ovviamente andrà aggiornata, perché il numero di prove non è sufficiente per dare risposte definitive. Ma sembra che l’abilità ci sia davvero, e siano solo da collezionare più occorrenze, combattendo la tendenza della nostra mente a registrare solo gli eventi favorevoli e dimenticare quelli contrari, logicamente. Più che altro spero di vedere emergere una schema degli eventi con cui funziona e di quelli con cui non funziona; ho la sensazione che questo schema esista, ma finora non ho la più pallida idea di cosa possa essere.

Ora viene la parte difficile. Sembra che non tutti gli essere umani posseggano questa abilità di manifestare. Sai che c’è sempre quell’amico che vince sempre a carte ed è pieno di coincidenze fortunate nella sua vita, e tu ti domani come. Ora guarda questo teschio:

È un vero teschio umano. Appartenente a una razza che potremmo chiamare delle “teste ad anguria”. Ora, per farla breve, una teoria sostiene che tutta quella massa celebrale nel lobo occipitale superiore fosse la sede di un particolare potere: quello della magia. Quando le varie razze di uomini (Cro-Magnon, Neanderthal quelli riconosciuti dalla scienza ufficiale, più queste teste di anguria e varie altre di cui non si sa molto) si sono ibridate, le differenze si sono appianate, da cui il fatto che non si vedono più in giro uomini fatti così. Però questi tratti genetici, come nei topolini di Mendel, continuano a saltare fuori di tanto in tanto.

Come appare una testa di anguria oggi? Guarda qui:

Quindi, se hai una genetica simile a quella di quest’antica razza, probabilmente manifestare sarà una cosa abbastanza naturale per te. Ma per sfiga non sei una testa di anguria, e vuoi lo stesso emulare i poteri che furono infusi in questa perduta razza. Devi emulare i poteri del suo (suo del tizio pelato) lobo occipitale inferiore con il tuo occipitale inferiore, che hai.

Dopo che hai formalizzato verbalmente la tua manifestazione, comincia a meditare su questo koan:

Shamanic Drive (Mad dreamer) (Adamic authority) (l: back lobe)

l: back lobe sta per locus: lobo occipitale, e vuol dire che mentre mediti sul koan devi focalizzare l’intenzione sul tuo lobo occipitale. Perché tu possa meditare sul koan, serve che le parole che lo compongono acquisiscano significato per te. Un po’ devi affidarti all’intuito, un po’ puoi seguire questa traccia:

  • Shamanic drive perché lo sciamano è colui che entra in contatto con i mondi da cui è possibile plasmare la realtà, è colui che possiede le chiavi d’accesso alla magia.
  • Mad dreamer perché se hai un lobo occipitale inferiore sviluppato hai un centro visivo più sviluppato che ti permette di vedere ciò che non esiste; inoltre se hai letto Castaneda sai che “chi è padrone del sogno è padrone della realtà”, ovvero che dal controllo dei sogni si può risalire la strada per il controllo della realtà.
  • Adamic authority perché quello della magia è il potere che aveva Adamo prima della cacciata dall’Eden.

 Basta meditare 2-3 minuti e poi la manifestazione è ufficialmente conclusa. Congratulazioni, ora sei infuso dei poteri delle teste di anguria.

Per passare ad argomenti più frivoli, il tizio bruttissimo pelato qui sopra è abbastanza riconoscibile come melonhead, ma non sempre le cose sono così nette. Ti dò qualche esempio in più di melonhead moderni:

Abbastanza spaventevole, no?

Per approfondire:
http://www.koanicsoul.com/blog/2012/06/27/how-to-manifest-whatever-you-want/

Fisiognomica vendicata

Se andate sull’articolo di Wikipedia, questo si apre dicendo che la fisiognomica è una disciplina pseudoscientifica. Ovviamente ciò è frutto delle povere menti bigotte di chi ha scritto l’articolo, perché se la fisiognomica è pseudoscienza lo sono anche la psicologia e buona parte della biologia, ovvero tutte quelle leggi che non possono essere scritte in matematica esatta (o ragionevolmente approssimata).

L’articolo prosegue:

…La fisiognomica scientifica, che sostiene una qualche correlazione statistica tra le caratteristiche fisiche (in particolare del viso) ed i tratti caratteriali a causa delle preferenze fisiche di una persona dovute al comportamento corrispondente. La correlazione è dovuta al rimescolamento genetico. Questo tipo di fisiognomica trova fondamento nel determinismo genetico del carattere.

Determinismo genetico è ovviamente una formulazione sbagliata, perché se esiste una correlazione statistica allora, mio caro Watson, questa non è deterministica ma probabilistica.

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Larsson et al., 2007 hanno condotto uno studio in cui si chiedevano se alcuni aspetti morfologici dell’iride umano potessero correlarsi con alcune tendenze di comportamento. La risposta è sì, anche se le correlazioni, come era da prevedersi, sono molto basse (R = 0.10-0.15).

La figura è da interpretarsi così:

  • Quelle formazioni a mandorla contrassegnate con 1 sono state correlate con calorosità, fiducia, in generale emozioni positive.
  • I pigmenti 2 non sono correlabili a niente (così come il colore degli occhi, tanto per dire).
  • Quelle cose 3 che gli autori chiamano furrows (rughe?) si correlano con impulsività.

Onestamente sti benedetti autori potevano mettere qualche immagine in più, che così imparavamo a leggere gli occhi. Mah.

Nick Krauser

[youtube http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=mpYWQRpxzQs]

Un’ora di intervista, ma meglio di qualsiasi puntata di Breaking Bad. Non diventa mai noiosa. Krauser dimostra di avere una conoscenza profonda delle meccaniche della società odierna, del carattere dell’uomo e della donna, e delle relazioni tra questi due. Appare come qualcuno che ha trovato un’ottima quadratura del cerchio per se stesso; ed è singolare come si possa letteralmente leggergli negli occhi la sua lucidità di pensiero e il grande livello di consapevolezza. E perdipiù ha un modo di comunicare è chiarissimo.

Evidenzio qualche punto qui di seguito:

  • I maschi beta, o “bravi ragazzi”, non sono in fondo poi così bravi. Ed è per questo che le donne li evitano. Quando le portano fuori a cena, regalano dei fiori, aprono la portiera della macchina, stanno letteralmente negoziando (o comprando) il sesso. Ora, se la negoziazione non va a buon fine, diventano estremamente acrimoniosi nei confronti dell’altro sesso. Questo, si capisce, è tutt’altro che essere carini. In sostanza possono passare la loro vita alternando costantemente momenti di infatuazione e momenti di amarezza. È veramente inaccettabile che la felicità della tua vita sia decisa dalla reazione dell’ultima ragazza che hai incontrato.
  • Quando gli viene chiesto se è misogino, ovviamente nega. Non credo che l’abbia fatto per nessuna sorta di paura, infatti rimane calmo e non evita anzi approfondisce l’argomento. Risponde molto elegantemente: “Non dò nessun vantaggio alle donne per il fatto che hanno una vagina” (notare la faccia totalmente seria mentre pronuncia queste parole; infatti non c’è niente da ridere o da sorridere, un beta abbozzerebbe una risata perché non riesce a sopportare l’imbarazzo).
  • Gli viene chiesto di dare un consiglio ai maschi beta del mondo, e lui dice che il problema è che sono totalmente posseduti dal loro ego. Si preoccupano troppo di quello che gli altri pensano di loro, invece che preoccuparsi della propria opinione di se medesimi. Questo punto è veramente spiegato bene nel video, in un modo che qui non ho minimamente reso.
  • Racconta che al primo seminario di Game a cui è andato dopo il suo divorzio, c’era un cartellone con scritto: “90% inner game – 10% outer game”. È ancora d’accordo con quella percentuale, e racconta la sua esperienza (che coincide con la mia) per cui inevitabilmente all’inizio vuoi imparare le routine, il linguaggio del corpo giusto, come fare un neg, etc, poi ad un certo punto questa “terapia comportamentale” crolla su se stessa e allora devi ricominciare da capo, questa volta guardando dentro te stesso.
  • Racconta di come è stato necessario un evento traumatico (il divorzio in questo caso) perché potesse capire che qualcosa non andava in lui, reagire, staccarsi da Matrix e ingoiare la pillola rossa. Un evento traumatico ci vuole nella maggior parte dei casi. È davvero male il trauma allora?
  • Ancora sulla tipica acrimonia del maschio beta verso le donne: dice che loro sono disoneste, infedeli, e non mantengono le promesse, solo se giudicate da un punto di vista maschile. La verità è che le donne sono molto oneste, non verso la logica (il maschile), ma verso le proprie emozioni (il femminile). La volta che smetti di giudicare le donne da un punto di vista maschile (questo sì che è sessismo!) e le prendi per quello che sono, cominci ad apprezzarle veramente.
  • Un’altra verità: perché, semplificando, la donna ha le emozioni e l’uomo la logica? Nick risponde che l’uomo ha la logica perché deve confrontarsi con la realtà ogni giorno, mentre la donna si confronta con la realtà attraverso il suo uomo; quindi quello che deve fare è solo aver cura di sceglierlo bene, e in questo intervengono le emozioni.
  • Feminism is just one massive shit test reeled large upon society. Nel senso che è un grande fumogeno lanciato sul mondo perché si possano distinguere ancora meglio gli alpha dai beta.

Cose da fare

Questa sera avrei voglia di scrivere, ma per qualche strano motivo l’ispirazione mi manca. Allora uso quello che ha scritto qualcun altro. Viene da un utente del forum del Longevity Institute, Advocacy & Research for Unlimited Lifespans, come si evince dal sottotitolo. Detto così sembrerebbe una gabbia di tanti Margherita Hack e Piergiorgio Odifreddi, nella realtà si trovano ragazzi giovani, con grandi conoscenze e idee nuove, nulla a che vedere colle logore e polarizzanti ideologie che dominano il mondo.

Questa sotto è una lista di cose da fare nella vita, cose che daranno uno scopo e un senso alla tua vita, che ti renderanno felice, in salute, e soddisfatto di te… Cose grandi, perché bisogna essere grandi al giorno d’oggi per non cadere nella negatività imperante, nella nevrosi diffusa, nella pigrizia dell’anima, nella vita di morte che tanti morti là fuori conducono ogni giorno… Grettamente attaccati alle loro misere abitudini per il cui attaccamento pateticamente razionalizzano giustificazioni; contenti solo quando mangiano bevono o incassano denaro, con cui non faranno mai niente di bello.

Questo è allora un’inno alla vita vera, a chi cerca qualcosa di speciale e non è soddisfatto della mediocrità, a chi rifugge ciò che è vecchio e cerca costantemente il nuovo.

  • Do exercise, lots of sport, but not too much.
  • Food supplementation, a good choline source (Liver, eggs are fine, but you can also take Alpha GPC or CDP choline). Omega-3 are also something you can look into. Make perhaps a blood test and look for vitamin deficiencies – B6 or B12 could significantly improve your cognition.
  • Piracetam. It is the safest drug ever and it can literally unlock abilities you didn’t think you had, by making the communication between your two hemispheres much more effective. Better auditory processing, better visual imagery, etc.
  • Living in a rich environment is a good way to keep your mind healthy, but keep in mind that if you want your brain to improve significantly, you have to consider it in a semi-metaphorical way like a muscle; you have to work it hard enough if you want improvements.
  • Travel a lot, visit new places, new countries, new cultures. Go once in a while in museums or art galleries, look into everything, memorize a lot, contemplate the paintings and look for symbols, reflect on your own past and look at what memories they bring from you.
  • Learn new languages, a tonal language such as Chinese can prove very effective as it makes your brain work harder since different part have to adapt significantly in order for you to perceive the different pitches, tones, etc.
  • Listen to intelligent music; classical music is a good place to start, but that doesn’t exclude other genres, as there are intellectually stimulating pieces found in rock or even in pop music, though there is a lot of junk to filter through.
  • Give away your TV; you don’t need it. It’s a brain duller. Give it to family, or to charity, sell it, just don’t use it again.
  • An hypocaloric diet, done properly, can stimulate your brain. It’s hard to do properly, there are many variables to take into consideration, especially if you do sport. Though, a healthy died is still much better for your brain than fast food, etc.
  • Learn new games. Sudoku is a good game; if you can solve a grid in under 20 minutes, you can move to the next levels. Always keep going and solve harder and harder games – you don’t have to finish 50 grids from one level to move to the next. If it takes you two hours to finish a grid, and you got a headache – it’s a good thing. It means your brain worked very hard and began to make new connections, new capillaries – blood vessels – are being made, etc. Next grid from the same level will take you less time; after a night sleep, it will take twice as well; when you reach the 20-30 minutes mark, move to a harder level.
  • The dual n-back exercise for working memory is amazing. You can find a downloadable version hereor a flash based version at cognitivefun.net.
  • Drawing; it’s a very good skill to have, because it improves spatial manipulation (rotations of objects in your mind, visualizing something in different perspectives, etc), visual imagery – you can see things in a near photographical details in your mind. You’ll also build up a set of reference that will help you remember things much better; all the line, curves, circles and other shapes you draw countless time will after a while make a reference that you’ll use subconsciously when looking at anything; a landscape will be decomposed in more basic elements and it will give you the ability to remember things in vivid clarity.
  • Puzzles, crosswords, chess, all those are very good exercises.
  • Keep a journal, write your thoughts, facts you learn each day, train-of-thoughts exercises, make little sketches, write anecdotes, names of people you met, details about them such as the shape of their nose, ears, eyes, colour of hair, etc. Once in a while, read through the previous entries and you’ll see you’ll be able to remember all those days since you began that journal with more clarity.
  • Learn human anatomy. Buy a skeleton, preferable a real one, and a good reference book (with descriptive text, not only anatomical boards). Feel the texture of each bone, of each part of bone, the shape, proportions, draw them from many angles while you have them in front of you, draw them from memory. Look at the ligaments insertions, try to add layers of muscles, blood vessels, nerves, etc. It is a very good exercise for your brain – not only you’ll have a more accurate image of yourself but you’ll learn to pay attention to much more details in your everyday life, when meeting new people, etc.
  • If you have a boring and repetitive job, quit it. Routine work is a brain-killer. If you can’t quite it for some reason, then try to change those routines into learning experiences. If you do something manual, say, with you right hand – switch to the left and do it until you master it as well. Learn to write with the opposite hand.
  • Learn a new handwriting – find charts with letters on Google Image, or letters from various known people, print them, and try to write each letter separately with the new handwriting, until you master it. After a few days, it will become natural. Then learn another set of handwriting.
  • Read a lot – but always read harder texts. Sometime, your favourite fantasy novel isn’t enough – it’s the same vocabulary, the same reasoning, you don’t learn much except a new plot. Read complex stories, poetry, drama pieces. Read them in other languages after that.
  • Change the way you live, open the windows more frequently, never close the stores, have thin curtains which let lots of light through. Make some space, throw away unnecessary furniture – well, throw away (or give to charity) things which aren’t essential to you; old toys, machines or things you will use again. Sometime we accumulate things and we refrain from throwing them away because we may need it – it always turns out we didn’t need it – and even if we did, it’s rarely a big loss – it can even be a positive thing. I threw away once something which I needed later – ended up meeting new interesting people as I had to go to a special store and I still keep in touch with those people.
  • Sleep well, not too much, not too little. If you have trouble sleeping, take a little Melatonin. 1mg melatonin is very safe – and generally enough to fine tune your sleep. Most people take one order of magnitude more (10 time as much) but that’s most of the time more than necessary.
  • If you have a treadmill, make a DIY platform for your laptop or just something you can put a book on and read while you walk / run on the treadmills – I do watch documentaries or TTC courses (Math lessons, or lectures – there is a lot of free material from some universities, even the lectures) while running. There’s the MIT Open CourseWare, I believe. But just google it, there are lots of sources for knowledge. I end up running for two hours, being absorbed in some lectures or sudoku grids – and I feel very refreshed after that both physically and mentally.
  • Drink lots of water – heh, always a good advice.
  • To other posters: don’t hesitate to post ideas – if someone has a good idea to improve one’s brain and life, do share it.
  • To OP: those are only a few of the possible ways to become smarter. As I said, the brain is somewhat like a muscle – you have to work it hard to get benefits. The more you do the same thing, the less benefit you get from it; it means that either you have to go one step up in difficulty, or do something else.
  • A good indicator for great changes is headaches; it’s like muscle aching after exercises. It means your brain worked very hard and is changing anatomically – new connections, arteries- some parts are expanding, while other less useful parts are shrinking.
  • Good nutrition and even supplementation will help your brain do this process faster, though – lots of omega 3, lots of choline. Eat healthy, don’t eat vegetarian. You need proteins.
  • Don’t hesitate to make drastic changes – it helps for some people much more than gradual changes, as you are somewhat forced to adhere to those plans. Throwing/giving away the TV will only be good because even if you have those impulses to be lazy – well, too bad, you can’t be lazy – there’s no TV! =D
  • Impulse control is a good indicator whether a child is likely to succeed in life or not. Google the Stanford Marshmallow experiment. Even some of it can be found in the HighScope Perry Preschool program; impulse control has part of a genetic basis, but also part of an educational basis. Both nature and nurture; even if you have difficulties controlling your impulses (obesity, smoking are generally two good indicators) you can still reign them by hard work.