LA PIU’ GRANDE ARMA DI AL QUAEDA
E’ PROPRIO UNA PARTE DI OCCIDENTE.
E’ PROPRIO UNA PARTE DI OCCIDENTE.
“La rivendicazione dei terroristi ha descritto la strage come una risposta alle guerre in Iraq e in Afghanistan. Attenzione: non solo in Iraq, ma anche in Afghanistan. La stessa cosa dissero dopo Madrid. L’idea che l’Iraq e l’Afghanistan siano un’unica guerra è molto chiara a Bush, Blair e ai loro alleati. E’ chiara alle persone comuni come me ed è chiara alle cellule di al Qaeda in Europa. Non è chiara soltanto a una parte dell’occidente. Immagino che, come successe dopo Madrid, una buona parte della gente dirà: ‘Avete visto? La guerra in Iraq è stata un errore’. E non diranno niente sull’Afghanistan.”
Paul Berman
Paul Berman
C’è una certa sinistra (la sinistra di Moore) che dopo questi attentati dirà esattamente quello che ha detto Berman. Andrà a cercare le cause di questi attacchi negli errori dei governanti, sostenendo la tesi che la guerra in Iraq abbia aumentato il numero di terroristi. Ed è questo che Bin Laden vuole, che l’opinione pubblica europea reagisca agli attacchi cedendo impaurita, come è successo in Spagna, che se la prenda con gli Stati Uniti piuttosto che con i diretti responsabili. Ma questo non succederà in Gran Bretagna, sono abituati all’Ira, e la nazione si stringerà attorno a Blair.
Un’altra riflessione: ma allora qual’è la connessione tra ex regime, Al Quaeda, e nostalgici di Saddam (o presunti tali, Zarqawi)? Il fronte del terrore, che ci appare oggi più che mai forte, è così unito? Mi rimando a un articolo di Magdi Allam, la persona che stimo di più lì al Corriere.