La strategia del -1

Chi mi conosce sa che la produttività non è il mio forte. Sono un procrastinatore cronico. Sono ben a conoscenza di molti dei metodi esistenti sulla faccia della Terra per aumentare la propria produttività, eppure non ne vengo a capo. Questo è tipico: l’eccesso di analisi non porta mai nulla di buono. Così ieri, mentre pensavo per l’ennesima volta a come distribuirmi i compiti in modo più intelligente di quanto non faccia ora, mi è venuta una piccola illuminazione. Mi è venuta pensando a un passo del libro di Tim Ferriss The 4-Hour Body, in cui si raccontava di un uomo che per scrivere la sua tesi di dottorato si è dato la regola: scrivi anche solo una frase al giorno, ma fallo tutti i giorni senza saltarne nemmeno uno, non importa quanto tu sia ubriaco, stanco o malato.

Distribuendo il volume di lavoro il più possibile si sfrutta la costanza, la goccia che scava la roccia, evitando l’ansia di dover finire un compito importante in pochi giorni, evitando il burn-out e la voglia di svaccarsi totalmente una volta finito il lavoro, instaurando delle abitudini produttive che col passare del tempo diventeranno automatiche, togliendo la gravosità dell’impatto iniziale nell’intraprendere un lavoro.

Non c’è niente di male nel fare dei passettini da lattante. Ci si può sentire in colpa a fare poco quando si potrebbe fare di più; epperò spesso le sensazioni sono ingannevoli, ed è più saggio aderire con fiducia alla strategia. Per fare di più, fai meno ogni giorno.

Passando ad applicare la strategia a compiti specifici, dò alcuni esempi.

  • Come molti, anch’io ho una reading list, nel mio caso inclusa nel browser, contenente tutte le pagine internet o i post che sono “in coda”. L’invenzione della ferrovia è stata anche l’invenzione degli incidenti ferroviari, e l’invenzione di queste code ha introdotto il problema di smaltirle. L’obiettivo è quindi di leggere un elemento della lista al giorno, indulgendo nella lettura dei successivi solo se motivati da un trascinante interesse.
  • Leggere un libro. Una pagina mi sembra veramente troppo poco, facciamo dieci pagine.
  • Imparare una lingua straniera. Io uso Anki, un software fatto per imparare i vocaboli sfruttando le ripetizioni spaziate. Dieci parole nuove + il ripasso di dieci parole vecchie al giorno. Sono parametri che si possono impostare all’interno del programma.
  • Esercizio fisico. Voglio migliorare la mia mobilità generale lavorando su un muscolo (o gruppo di muscoli) alla volta. Ad esempio, farò un allungamento classico per gli ischiocrurali da due minuti per gamba.

Per raffinare la strategia si potrebbe inserire un ben determinato segnale (il più comune è l’ora del giorno) che accompagni la realizzazione del compito, in modo da velocizzare la creazione di un automatismo. Ad esempio, leggerò il mio post dalla reading list tutte le volte a metà mattina mentre faccio una piccola merenda. E, pur non avendo mai capito bene come funzionino, la teoria dice che sarebbe utile anche inserire una ricompensa. Come stravaccarsi per un minuto sul divano e godersi la soddisfazione di aver portato a termine un compito.

Per concludere, l’ha strategia l’ho pensata ma è stata ancora provata. La proverò nel prossimo mese. Sperando che non vada a finire nel cestino prima, come spesso mi capita. Come l’occhio esperto potrebbe notare anche solo dalla mia scrittura e dalla scelta dei vocaboli, il sottoscritto è un tipo “indaffarato” ma non proprio attivo; nel senso che manco di una concezione sana delle priorità e mi trovo a concludere poco o niente di importante perché sono continuamente occupato nelle svolgimento di piccoli compiti inutili, oppure ad elaborare strategie su come fare senza mai fare davvero. Probabilmente nella mia vita ho letto troppe cose scritte dalla massa di figli putativi del signore qua sotto (se non si era capito, il libro, questo libro qua sotto, non compratelo mai, anzi statene bene alla larga).
Getting_Things_Done

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