Anni del liceo
"Il libro di Scalfari è molto di più, ovviamente, è un’autobiografia esistenziale e filosofica (tenere a mente l’indegnità anche estetica di accostarcisi, rende più intensa la lettura), ed è soprattutto un lungo magnifico salto negli anni del liceo: ci sono tutti i filosofi studiati a scuola, tutti, e ognuno è citato con le stesse frasi che ci si scriveva sul banco per cavarsela alle interrogazioni senza aver studiato. Eugenio Scalfari, venerato maestro che eccezionalmente è riuscito a non cadere mai nell’altra classica categoria del Novecento, solito stronzo, regala democraticamente anche agli indegni un’immedesimazione. Lui studiava sul Lamanna, io sottolineavo l’Abbagnano, ma la res cogitans e la res extensa sono state uguali per tutti, come la ragion pratica e la ragion pura e il Discorso di Cartesio e “Fatti non foste a viver come bruti”. E Rousseau e i Sepolcri di Foscolo, fino a quella frase di Nietzsche che ritorna molto spesso ne “L’uomo che non credeva in Dio” e stava sui diari e sugli zaini di tutte le femmine perché rimandava a cose rimorchianti di maschi fumatori e ripetenti. Infatti è anche una maglietta Feltrinelli: “Bisogna avere un caos dentro di sé per partorire una stella danzante”."

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