Pensavo a queste cose mentre guardavo la mia nuova patente. Nuova perchè ce l’ho da oggi, e perchè é di quei documenti plastificati, tipo carta di credito. Non ho parole per quanto è orrenda. Addio carta filigranata in rilievo al tatto, che era un piacere farsela passare tra le dita. Addio tempo e pieghe che rendevano solo quella carta più interessante, e non più vecchia. Addio foto in qualità da stampante fotografica, addio bollini da leccare e da incollare uno a uno.
Questa schifezza sballa completamente colori e contrasto di qualsiasi fototessera, oltre che tagliarla e talvolta renderti una faccia circolare nel tentativo di aggiustare le proporzioni. Nessun carattere curiale o caratteri simil-calligrafici, tutti orrendi e maiuscoli e identici Times New Roman o cos’altro potrebbe essere (che si scoloriranno dopo qualche tempo). In più non c’è nessuna banda magnetica, quindi a che pro se comunque le informazioni bisogna batterle a mano? Per identificarti in caso il tuo corpo rimanga carbonizzato?
Io capisco la tecnologia, ma se tecnologia vuol dire bassa qualità e obrobrio diffuso, molto meglio le vecchie cose. Perchè non è ancora nata un avanguardia, un’avanguardia artistica, che rifletta sulla scarsa qualità e bellezza nella tecnologia e ci ponga rimedio. A nessun intellettualoide è venuto in mente, che non sia Steve Jobs? Quanta bruttezza c’è per tutto il mare di internet, in tutti questi anonimi computatori e in tutto quello che vomitano, compreso il vomito che è la mia patente.
Io voglio un’avanguardia artistica che ci porti Bellezza e Qualità. Una Bauhaus informatica.

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