Tu non agisci razionalmente

His first question when we sat down to lunch was, ‘When you go to pee in a restaurant urinal, do you wash your hands before or after you pee?’

I was stunned. ‘Afterwards, sir.’

He looked at me sourly. ‘That’s the wrong answer. You’re a conventional thinker and not rational. I always wash before rather than after.’

— BARTON BIGGS, INVESTOR, IN HEDGEHOGGING

La citazione era riportata nell’ultimo libro di Tim Ferriss, 4-Hour Chef. Per quanto uno si possa ingannare, in fondo in fondo l’uomo non è mai un essere razionale, ma un essere abitudinario e, al massimo, razionalizzante. Ora, puoi dimenarti e sbraitare a gran voce che tutto questo non è vero; però la cosa più saggia è fare come Socrate, ovvero cominciare dall’ammettere la tua ignoranza. Una volta che sarai in pace con la tua ignoranza, conoscerai il tuo nemico, e potrai cominciare a combatterlo. Potrai cominciare a mettere in discussione i tuoi comportamenti automatici e a rompere le tue abitudini. In modo da agire, ogni giorno, un po’ più razionalmente.

Italiano medio

Ieri ho visto la prima puntata della seconda serie di Mario. Il protagonista, un conduttore televisivo il cui telegiornale viene acquisito da una perfida multinazionale, viene sottoposto a un lavaggio del cervello per assumere una personalità più consona ai desideri della nuova proprietà. Durante il trattamento, tra le altre cose, vengono date dosi intravenose di un famigerato “estratto di italiano medio”.

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Ora, il punto è questo: chi è l’italiano medio? Sappiamo che la media matematica è qualcosa che in realtà non esiste, e tirando un po’ il concetto l’italiano medio è un individuo che non esiste, ma più o meno li rappresenta tutti. Ci rappresenta tutti. Gli italiani medi non sono quelli che guardano Barbara D’Urso o che vanno al centro commerciale alla domenica pomeriggio. L’italiano medio è un set di comportamenti, e noi lo diventiamo ogni qual volta assumiamo quei comportamenti. Il che non fa di noi delle brutte persone, perché le persone sono molto di più dei propri comportamenti, i quali sono fluidi, cioè cambiano moltissimo a seconda dell’ambiente.

Se trovate qualcuno che disprezza l’ “italiano medio” (che in effetti è molto disprezzabile), starà probabilmente attraverso un meccanismo di proiezione disprezzando una parte di sé. E se uno vuole estirpare questa genia maledetta dalla faccia della Terra deve, prima di tutto, amputarsi una mano, letteralmente. Dopodiché, quando l’inconscio riconosce che non è più un problema interno ma uno esterno, il coinvolgimento emotivo tende a scomparire, e il giudizio sulla realtà è più razionale. La vera battaglia è – come sempre – dentro.