Skoteinós Herákleitos

Se dovessi scegliere il qualcuno che assomiglia di più al Vecchio, non avrei dubbi. Qohélet aveva tanti epiteti, ma questo vecchio ne ha solo uno. Egli è lo skoteinòs, l’oscuro. Dei frammenti che il tempo ha con pazienza conservato perché noi uomini del kali yuga li leggessimo, eccone qui la migliore selezione.  Potrebbero benanche essere dei koan, da ripetere dentro di sé durante una meditazione. Essi gettano luce sui mondi della creazione attingendo dalla philosophia perennis, quella che da sempre accompagna gli uomini di buona volontà, di tutte le epoche.

La natura umana non ha conoscenza, la natura divina sì. [78 Diels-Kranz] — Questo frammento spiega la superiorità dell’insegnamento divino rispetto a quello umano. Un’altra fonte disse:  “Le vere conoscenze non derivano da alcun insegnamento umano”.

Noi scendiamo e non scendiamo nello stesso fiume, noi stessi siamo e non siamo. [49a DK] — La nostra contemporanea natura, reale e illusoria. Siamo contemporaneamente nella mente di Dio e in maya.

Bisogna dunque seguire ciò è comune. Ma pur essendo questo logos comune, la maggior parte degli uomini vive come se avesse un propria e particolare saggezza. [2 DK] — La mente mente. C’è una mente superiore comune a tutti che invece non mente.

La natura delle cose ama celarsi. [123 DK]

Come potrebbe uno nascondersi a ciò che non tramonta mai? [16 DK] – Una volta che uno ha conosciuto la verità, è impossibile tornare indietro

Morte è quanto vediamo stando svegli, sonno quanto vediamo dormendo. [21 DK] 

Uno è per me diecimila, se è il migliore. [49 DK]

Per quanto tu possa camminare, e neppure percorrendo intera la via, tu potresti mai trovare i confini dell’anima: così profondo è il suo logos. [45 DK]

Unico e comune è il mondo per coloro che sono desti. [89 DK] – Il mondo per i desti trascende polemos?

Il signore, il cui oracolo è a Delfi, non dice né nasconde, ma suggerisce. [93 DK] – Il Re del mondo lancia solo messaggi in codice.

Ad ogni uomo è concesso conoscere se stesso ed essere saggio. [116 DK]

A chi discende nello stesso fiume sopraggiungono sempre acque nuove. [12 DK] – La coscienza partecipa attivamente nella creazione della realtà.

Il fulmine governa ogni cosa. [64 DK]

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