Una magica giornata al Penzo. Senza dubbio. L’ultima di Paolino Poggi, che ha salutato i suoi tifosi battendosi più volte il petto, e una gran partita. La pioggia e il tempo inglese hanno reso tutto più magico. Drascek mi ha impressionato.

Dire un rosario all’aperto, ieri sera, sulle montagnole che occupano lo spazio qui dietro è stato suggestivo. Sono stato però costretto a constatare l’inferiorità della preghiera in italiano rispetto a quella in latino. Le parole mi suonavano poco aggraziate e a tratti mi si bloccavano in bocca; un abisso rispetto alla scorrevolezza e all’eleganze della lingua dei padri. E abbiamo saltato il memorare, ben presente nel programmino del rosario, che io, smemorato, ho preso per l’iPhone.

Due settimane fa ero al comizio della Lega a Mestre. C’era anche Bossi, che ho trovato molto lucido, a dispetto delle apparenze. Non ho mai avuto eccessive simpatie per i leghisti, ma bisogna riconoscere che al momento sono il partito con le idee migliori, che in questo anno di governo ha fatto meglio… e che sono i deputati Pdl a votare contro il ddl sicurezza quando è loro concesso l’anonimato. Ma soprattutto, dove lo trovi oggi, Maggio 2009, un politico che chiude un discorso dicendo: "Viva san Marco!"?

Carletto se ne andrà. Fino a poco tempo fa non l’avrei mai detto, ma ho capito che adesso è cambiato qualcosa. Mi mancherai. Farai bene alla corte di Abramovich. E qui, a Milano? E’ da anni che lo ripeto, il successore di Carletto sarà Marco. Un giorno Berlusconi disse: "D’ora in poi solo milanisti al Milan". E questa legge sarà confermata. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa Fede Buffa. Ad ogni modo, sarà arduo il compito del tuo successore, Carletto: far giocare il Milan in maniare diversa da come l’hai pensato tu.

I nostri pensieri più profondi arrivano quando non siamo pronti a scriverli. Ecco perchè Wordsworth si portava un taccuino per le sue lunghe passeggiate; perchè Monet andava in giro col cavalletto. Ecco cosa trovava Eliot nel paesino di East Coker. Resto attonito di fronte alla capacità degli uomini di giocare col mondo nel loro studio. Diavolo d’un Mohr… eri un genio.